Piccole meraviglie 5.

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E anche questi giorni “impegnativi” stanno passando, tra lacrime e risate. Ho imparato un sacco di cose questa settimana, non tutte piacevoli ma cmq a modo loro servono a ricostruire e a costruire cose nuove. E’ necessario.

Per cui, in ordine rigorsamente sparso… ecco quello che ha riscaldato il mio cuore negli ultimi sette giorni:

– Il pranzo di non-compleanno sud tirolese a Cerveteri, dalla meravigliosa famiglia Baslafritta… Ma quanta polenta abbiamo mangiato?
– La torta sacher con tisanuccia della suddetta Baslafritta, che sembravamo due vecchiette in pasticceria a spettegolare
– Le mail di una mia amica lontana, quotidiane, a cui non saprei rinunciare, una in particolare in cui con un esempio tanto semplice, vero e calzante ha fatto crollare la mia convinzione di essere una “brutta persona” per dei sentimenti che non ritengo particolarmente edificanti. Rachel Brice docet. E’ un po’ involuta questa ma la diretta interessata sa… 🙂
– La pasta ai funghi e pomodoro del Boccolone, e il mio pollo agli agrumi con patatine novelle
– Le chiacchiere con il mio nuovo pescivendolo e la scoperta che grazie ai suoi consigli in fondo riesco a preparare anche del persico discretamente gustoso
– Il mio nuovo bricco per il latte con il coperchio che si sbatacchia e ti fa una cremina che nemmeno il cappuccino del bar
– Il gruppo di auto-mutuo aiuto di Ciao Lapo e le cose che riesco a dire e a scoprire quando sono con loro
– Il sole in faccia quando sono in scooter, dietro al Boccolone, e trovare rifugio dietro la sua schiena
– Una domenica sera romantica, indimenticabile, con tutte le candele di casa accese e le luci spente
– Il mio Kobo, finalmente, e l’aver ricevuto come regalo di compleanno uno specialissimo .pdf per inaugurarlo
– Il Boccolone al ristorante giapponese. Non saprei dire se è stato meglio vederlo infilarsi le bacchette in un occhio o affannarsi a chiedere a tutti i camerieri “del limone, la prego”, da mettere sul suo sashimi
Carnage al Cinemameli del venerdì
– I fiori di bach e l’affetto reale della mia impagabile e impareggiabile Vittoria
Stella del mattino, di Einaudi, nel giorno del mio compleanno
– Scoprire che Nidhal non è stato “buttato” nei rifiuti speciali, ma riposa al cimitero di Prima Porta
– Le persone che mi sono state accanto in questi giorni, grazie alle quali spero di aver sdoganato l’assioma “compleanno=orrore assoluto” che mi perseguita dal 2011
– Avere l’ennesima conferma che quando tentenno, quando crollo, c’è il Boccolone. Che condivide le mie stesse sensazioni, le paure, i dolori e i momenti di sollievo, e mi sta accanto cmq. Che mi parla con gli occhi lucidi e il cuore in mano. Che mi guarda e anche se non parla, io so. Che amo più di quanto sappia dire.

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